mercoledì 3 giugno 2015

La chiesa di Castelverde

Altare maggiore
Entrando nella chiesa di Castelverde si rimane ammirati per la sua superba architettura.
Si è proiettati in una dimensione di linearità e armonia che si coglie appieno camminando nel'unica navata che porta verso lo splendido altare maggiore.
L’interno, sotto il profilo architettonico, è il felice risultato di “due imprese riuscite convergenti, e l’una e l’altra veramente meritevoli di considerazione.
Il classicismo ritardato del Pescaroli, architetto cremonese fautore dell'edificio, è ben integrato dal neoclassicismo altrettanto ritardato del Visioli, il progettista sabbionetano, allievo di Luigi Voghera, che nel 1874-77 è riuscito a realizzare quella “pianta ideale” della chiesa raccomandata dalle “Instrutiones fabricae ecclesiae” di san Carlo Borromeo.
La chiesa, infatti, è a croce latina, a una sola navata con cappelle laterali, due transetti sormontati da cupola, un profondo presbiterio con abside semicircolare.
A chi entra dalla porta centrale essa offre “l’effetto di una continuità omogenea, che nella prospettiva globale non lascia pensare ad un’aggiunta successiva.
Un effetto cui concorre efficacemente la soluzione prevista per la zona presbiteriale e absidale, armonizzata con le articolazioni esistenti nella volta della navata antica” come recita Franco Voltini nel suo opuscolo descrittivo della Chiesa di Castelverde realizzato nel 1977 in occasione del III Centenario di fondazione.
Una chiesa che merita attenzione nel suo complesso architettonico per la eccellente soluzione di continuità realizzata dai maestri architetti.

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