venerdì 30 dicembre 2016

TERRA AMATA Castello Soresina Vidoni

Nei pressi di Cremona e nei dintorni di Castelverde si trova questo suggestivo complesso architettonico molto interesante e poco conosciuto.
La Villa Castello è  del sec XV della scuola di Francesco Dattaro.
La prima notizia che abbiamo su Francesco Dattaro, detto Pizzafuoco, è dell'ottobre 1557 quando fu eletto architetto della Fabbrica del duomo di Cremona, succedendo al padre Gabriele.
Al Dattaro è generalmente attribuito palazzo Affaitati (1561-70) a Cremona, dove si evidenziano riferimenti a Giulio Romano.
Vengono attribuite al Dattaro anche la ristrutturazione delle chiese di S. Pietro al Po (1573-75) e di S. Lucia, la facciata di S. Abbondio e la chiesa di S. Maria del Canipo (1585) a Cremona.

L'edificio di Terra Amata presenta una pianta quadrangolare orientata secondo i punti cardinali (tipica quindi del castello padano di pianura) e formata da corpi di fabbrica che delimitano un cortile centrale. 
In corrispondenza dei quattro angoli sono collocate delle torrette sporgenti sia in pianta che in alzato. Due torri poste nel mezzo dei corpi di fabbrica meridionale e occidentale, pure esse sporgenti in pianta, conferiscono toni monumentali ai due ingressi di mezzogiorno e di ponente. 
Tutta l'architettura dell'edificio è fortemente improntata ai caratteri stilistici propri dell'epoca - il Cinquecento - in cui la costruzione fu eretta.
Terra Amata è una frazione del comune di Cremona che sorge a settentrione del capoluogo, in posizione isolata nella campagna, a breve distanza dalla strada per Soncino. 

Sotto il profilo ambientale e paesaggistico l'abitato si configura come un caratteristico nucleo rurale della vasta e fertile pianura agricola cremonese, nella quale si trovano gli altri significativi nuclei rurali fortificati del comune di Castelverde, quali castello Trecchi a Breda dei Bugni, villa Schinchinelli a Cavallara, villa Sommi Picenardi a Licengo, villa Vernaschi a Ossalengo e la cascina Mancapane a San Martino in Beliseto. 
In questo caso però la tipologia è propria della residenza castellata quattro-cinquecentesca, nella quale rientra a pieno titolo il Castello Soresina Vidoni, elemento preminente del nucleo di edifici rurali al quale appartiene. 
Si tratta infatti di una significativa reinterpretazione di forme castellane, mentre il richiamo del suo impianto planivolumetrico al tipico castello trecentesco lombardo di pianura è così evidente da far ipotizzare che l'edificio sia stato costruito sulle fondamenta di un preesistente fortilizio, come del resto sarebbe avvenuto in alcuni dei sopraccitati nuclei rurali fortificati (castello Trecchi a Breda dei Bugni e villa Vernaschi a Ossalengo). (da lombardiabeniculturali.it)

Attualmente l'edificio è adibito a residenza di campagna privata con accesso molto blindato, infatti viene vietato ogni ingresso anche per fare solo qualche foto...
Ecco alcune immagini dall'esterno che sono riuscito a realizzare




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