mercoledì 11 febbraio 2015

Dov'è l'originale Vittoria Alata di Calvatone?

Rimane ancora un mistero dove sia la vera Vittoria Alata.
Così ne narra le sue vicende il sito della proloco di Calvatone dove si descrive la scoperta di questo reperto nel 1836, quando vengono recuperati dei frammenti di una statua in bronzo raffigurante una Vittoria che si posa su un globo (divenuta poi celebre come la "Vittoria di Calvatone"), la cui iscrizione - Victoriae Avg. Antonini et Veri M. Satrius Maior -, con dedica agli imperatori Marco Aurelio e Lucio Vero, permette una datazione tra il 161 e il 169 d.C.
La sua storia è decisamente travagliata: viene acquistata dai Musei di Berlino nel 1841, restaurata e ampiamente integrata nelle parti mancanti e scompare durante gli avvenimenti che segnano la città tedesca alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Non si sa con certezza dove sia finita l'originale, tuttavia ne esistono tre copie, una è conservata al Museo di Cremona, una al Museo della Civiltà Romana di Roma e una al Museo Puskin di Mosca.
A queste se ne aggiunge una quarta, commissionata dal Comune di Calvatone ed esposta nel Municipio della cittadina. 
Non è improbabile che la copia in Russia possa essere l'originale, trafugata da Berlino dall'Armata Rossa, ma ne mancano, fino ad oggi, prove irrefutabili.
Significativo a questo proposito è il richiamo dello scultore cremonese Mario Coppetti che ho trovato sul oglioponews.it del 7 marzo 2014.
“C’è una scultura scoperta a Calvatone, indubbiamente molto bella. Ce n’è una copia esposta al museo Pushkin di Mosca. Perchè tenere nascosta quella che abbiamo noi? Io vorrei che questa scultura venisse valorizzata e i cremonesi avessero l’orgoglio di esporre davanti a tutto il mondo almeno la medesima copia che c’è a Mosca”. 
E’ questo l’appello che il maestro scultore Mario Coppetti lancia ad autorità e mondo culturale, di Cremona e non solo, perché la scultura in questione, la Vittoria Alata di Calvatone, possa essere esposta e valorizzata come merita.
“Dal 1937 – lamenta Coppetti – la copia della Vittoria Alata donata dal governo tedesco alla città di Cremona non è più visibile al pubblico. E’ sempre stata tenuta nei magazzini, esposta una volta, credo, ma per pochi giorni. E’ un pezzo di scultura antica che bisogna valorizzare”. 
Originale, o no, resta il fatto che esporre e valorizzare la copia cremonese potrebbe contribuire a richiamare su Cremona l’attenzione di appassionati e studiosi di tutto il mondo e aggiungere così lustro alla storia e alla cultura della città.
Anche Fabrizio Loffi nel suo Blog "cremona misteriosa" affronta questa intricata storia con un post interessante.
Il mistero si è riproposto a dieci anni di distanza dall’ultima comparsa della preziosa statua bronzea ritrovata negli scavi di Calvatone, quando, richiesta dall’Apic in vista dell’organizzazione della mostra sulla Postumia in Santa Maria della Pietà, ne venne rifiutato senza motivo il prestito.

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