(Foto Pietro Diotti) |
Nel medioevo la concessione di un privilegio comportava la creazione di nuove norme per singoli o gruppi, norme che assicuravano una posizione di vantaggio rispetto a chi dal privilegio era escluso. Il privilegio accordato a singoli individui poteva essere trasmesso per via ereditaria.
Il diritto di concedere privilegi spettava a chi poteva trasmettere diritti o proprietà ai propri vassalli, ovvero, l'imperatore e il papa.
I privilegi potevano avere per oggetto i più diversi beni e diritti: erano privilegi le donazioni ai propri sudditi, l'assegnazione di un monopolio, il diritto di conio, il diritto di avere uno stemma, l'esenzione da tributi e servizi, la possibilità di esercitare la giurisdizione. Anche il riconoscimento della condizione di città era un privilegio, perché gli abitanti di una città, per il solo fatto di esserlo, ottenevano un gran numero di diritti (per esempio erano uomini liberi).
Nell'archicio Storico Diocesano di Cremona è custodito il PRIVILEGIO di CARLO III il Grosso, (vedi foto) datato 15 febbraio 882. E' il documento più antico, in originale, che si conserva in un archivio ecclesiastico cremonese; proviene dal capitolo della cattedrale.
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