venerdì 16 gennaio 2015

Chiesa di S. Rita

La piccola chiesa, ubicata in via Sigismondo Trecchi a Cremona, è una struttura che rappresenta uno degli esempi maggiori del manierismo cremonese.
Questa chiesetta, all’apparenza di poco conto, è invece un importante testimonianza d’arte.

Fu costruita alla metà del 1500 per volere del cremonese Marco Girolamo Vida, umanista, poeta e vescovo di Alba e dedicata alle Sante Margherita e Pelagia. La costruzione venne affidata a Giulio Campi che, insieme al fratello, fu autore della decorazione interna.
Quindi per chi è estimatore dei noti fratelli Campi questa chiesa è parte indispensabile di un itinerario d’arte sulla loro attività.
Dal 1589 al 1887, l’annesso convento fu sede del Seminario di Cremona.

La chiesa poi passò un lungo periodo di abbandono e di chiusura tra l’Ottocento e il Novecento.
L’edificio fu riaperto al culto nel 1929 e venne favorita la devozione verso Santa Rita da Cascia, la Santa degli “impossibili”, che raccoglie moltissimi fedeli, infatti nella sua festa, il 22 maggio, l’edificio sacro è meta di un incessante pellegrinaggio

Infine, nel 1989, la Chiesa è stata trasformata in rettoria,
quindi una chiesa indipendente, non appartenete ad altre parrocchie, con un proprio rettore.
Avendo abitato a Cremona per tanti anni, è una costruzione che ho visitato più volte e sulla quale mi sono soffermato per cogliere il suo splendore.

La facciata, sormontata da un frontone triangolare, è in stile dorico, che si mantiene anche all’interno.
Entrando in questo piccolo edificio ci si trova dinanzi ad unica navata coperta da una volta a botte.
La bellezza di Santa Rita è dovuta all’intensità del ciclo degli affreschi che decorano le pareti laterali e la volta.
Rappresentano storie dell’Antico Testamento ed episodi evangelici.
Sono pitture di grande suggestione, mi hanno particolarmente colpito i paesaggi in sottofondo che ne aumentano la potenza espressiva.
Le figure e le immagini del nuovo Testamento tendono ad esaltare la figura del Cristo.
Anche nelle piccole nicchie disposte lungo la navata sono interessanti e mi hanno particolarmente suggestionato le statue di apostoli in terracotta dipinta di nero, anche queste opera di Antonio Campi.
L’intero ciclo ha alcune parti un po’ usurate dal tempo e dall’umidità e avrebbe bisogno di un restauro conservativo.
Anche questa una chiesa di indubbio valore che merita attenzione in una visita alla città di Cremona.


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