lunedì 12 gennaio 2015

Chiesa di San Sigismondo

Questa chiesa è un piccolo capolavoro con affreschi e tele che rappresentano molto bene l’arte del 500 cremonese.
Costruita per volere di Bianca Maria Visconti, nel luogo il cui il 25 ottobre del 1441 fu celebrato il suo matrimonio con il futuro Signore di Milano Francesco Sforza, al quale portò in dote la città di Cremona.
E’ una monumentale costruzione situata, nel contesto di allora, fuori dalla città, ora nei pressi dell’Ospedale Maggiore.
Si tratta veramente di un gioiello architettonico e una espressione del Rinascimento cremonese con il contributo dei famosi artisti dell’epoca quali, i fratelli Campi, Bernardino Gatti, Boccaccino, Soiaro, Bertesi e Gabriele Capra.
Una serie di nomi importanti che rendono questo tempio una specie di museo dell’arte cremonese.
Essendo originario di questa città, ho visitato più volte questo tempio.
La facciata semplice, lineare, è abbellita da cinque piccole guglie che la slanciano notevolmente verso l’alto, il rosone centrale dona, a mio avviso, un senso di armonia, di luminosità e limpidezza, all’intera struttura, tipica del rinascimento.
Entrando, all'interno, mi colpisce la sola navata con volta a botte decorata sontuosamente, ai fianchi sei cappelle per lato, comunicanti tra loro, che assomigliano ad altrettante navate.
Lo sguardo si perde nei magnifici dipinti presenti un po’ dovunque.
Tra le tante opere pittoriche le più significative sono quelle di Giulio Campi particolarmente: la Pentecoste (1559), la Madonna col bambino e santi, Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza offerenti (1540).
Inoltre di Bernardino Campi la Gloria del Paradiso del 1570; di Camillo Boccaccino L’adultera e la Risurrezione di Lazzaro.
Mi voglio soffermare su questo autore di cui ho gustato la sua idea di disegno libera e sciolta, già fertilissima di invenzioni con soluzioni coloriche nuove, un tripudio di vivacità e di espressione esuberante.
Di Giulio e Antonio Campi sono poi le preziose decorazioni che ornano le lesene della navata, queste rappresentano degli strumenti musicali, ghirlande e altri abbellimenti.
Infine da vedere le decorazioni a stucchi di Bernardino Campi e l’imponente cassa d’organo (1569-1572) intagliata su suo disegno.
Ora la chiesa, a cui è anesso il monastero, è ritornata alle religiose, dopo essere stata parrocchia per molti anni, dal 2007 è affidata alle monache di clausura domenicane provenienti da Fontanellato.
Insieme ad altre significative chiese di Cremona, San Sigismondo è di notevole pregio soprattutto per la sua decorazione brillante, carica di immagini, di intenti illustrativi e di grande effetto scenografico.
Un’opera, a mio avviso, da vedere e da ammirare.

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