sabato 10 gennaio 2015

Chiesa di Sant'Abbondio


La chiesa di Sant’Abbondio in Cremona è un’opera di grande prestigio che, dopo i recenti restauri, si presenta come una pinacoteca ricca di opere straordinarie.

E’ una chiesa che non smette di meravigliare per la ricchezza degli affreschi e la sua particolare riproduzione della copia, all’interno dell’edificio, della Santa Casa di Loreto.

La chiesa di Sant’Abbondio a Cremona è sorta come ricostruzione di una precedente cappella da parte dell’ordine degli Umiliati, subentrati ai Benedettini nel 1288.
Nel 1577 ne presero possesso i Teatini che diedero impulso a una completa ristrutturazione con l’abbellimento e la decorazione delle pareti.

Questi vi rimasero fino al 1804, quando divenne parrocchia a seguito delle soppressioni decretate nel periodo napoleonico.

Quando si entra in chiesa l’attenzione viene carpita dal ciclo degli affreschi soprattutto la decorazione della volta a botte dell’unica navata e del catino absidale.

Qui si possono ammirare l’Assunzione della Vergine di Giulio campi e la sequenza delle raffigurazioni che ripercorrono le Glorie della Vergine realizzate da Orazio Somecchini e Giovan Battista Trotti detto il Malosso.

Dietro l’altare maggiore, un’imponente opera marmorea settecentesca, spicca la pala della Vergine in trono con i Santi Nazaro e Celso del 1527 firmato dal grande pittore cremonese Giulio Campi.

Un capolavoro sul quale mi voglio soffermare. Ne possiedo anche una stampa e ne rimango sempre ammirato dalle pregevoli figure.
Il volto di Maria, in questo quadro, mi sembra pensoso però, nello stesso tempo, con una serenità di fondo, appare come consapevole di quella che accadrà a suo figlio.
Ella sostiene nelle sue mani il piccolo Gesù che viene raffigurato nella sua nudità con in mano un frutto. Le altre figure i santi e due putti sono tratteggiati con grande intensità espressiva.
Un dipinto che suscita stupore e incanto, un opera che merita attenzione.

Inoltre tutta l’unica navata è traboccante di affreschi, di quadri, di statue, di altari e cappelle che ne esaltano la magnificenza.

Nel 1624, per volere del Conte Giovanni Pietro Ala, venne eretta dentro la chiesa la copia della Santa Casa di Nazareth, replica non proprio fedele dell’originale marchigiano.

Il simulacro della Madonna Nera venne collocato il primo maggio 1625 al termine di una solenne processione presieduta dal vescovo e uscita dalla cattedrale.
Questo santuario fu da subito un punto di riferimento per la città di Cremona e divenne un luogo di preghiera significativo per i fedeli che qui si riunivano per chiedere grazie. All’intercessione di questa Madonna venne così attribuita la cessazione della peste nel 1630.

In questa cappella, all’interno della chiesa, si respira un clima di particolare misticismo dovuto alla sua struttura con pareti di rustici mattoni e il simulacro della Vergine nera che dona particolari emozioni.

Dopo i lavori di restauro del 1995, promossi dal Parroco Giuseppe Soldi, l’intero complesso con annesso il monastero si presenta come un’ opera di grande pregio, uno scrigno d’arte da conoscere.

Una tappa che nella visita di Cremona non può mancare.

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