domenica 25 ottobre 2015

PALAZZO TRECCHI a Cremona



Un'altro palazzo di Cremona che merita attenzione è Palazzo Trecchi.

Edificato nel 1496 come dimora dei Marchesi Trecchi, il Palazzo ha attraversato metà del nostro millennio come un simbolo del prestigio e del potere consacrato all'ospitalità.
Fra queste mura, lontano dai disordini della grande città, nella quieta e ricca provincia hanno trovato ristoro grandi personaggi come Carlo V, Federico Gonzaga, Cristina di Danimarca, Massimiliano d'Austria, il Cardinale Medici, sono solo alcuni dei nomi che qui soggiornano nell'era d'oro del Rinascimento, trasformando il cuore di Cremona in una piccola ma raffinatissima corte.

A metà dell'800 i marchesi Trecchi decidono di rinnovare l'edificio; decorazioni neogotiche, eleganti colonne, preziosi soffitti arricchiscono questa straordinaria architettura che ancor oggi possiamo ammirare nelle sale disponibili al pubblico.
Acquistata nel 1875 una costruzione adiacente, Palazzo Trecchi si isola completamente, enfatizzando la sua grandiosità, circoscritto da quattro strade perimetrali.
Un'iscrizione nel cortile di Palazzo Trecchi ricorda il soggiorno di Giuseppe Garibaldi mentre altri documenti ci parlano della visita di re Vittorio Emanuele III, del principe Umberto di Piemonte e della Regina Elena in occasione della Mostra Na- zionale dell'Antiquariato Italiano.

L'11 aprile 1990 la proprietà è passata al dott. Guido Gradellini che ha dato inizio ad una serie di onerosi e lunghi lavori di restauro che hanno reso palazzo Trecchi la realtà moderna e dinami- ca, pulsante di attività sociali e culturali di ogni tipo: convegni, seminari e corsi di perfezionamento; manifestazioni culturali quali mostre, concerti e spettacoli; esposizioni e sfilate; ricevimenti e serate di gala.

Tutto ciò si è reso possibile grazie ad un intervento di recupero funzionale che, se da un lato ha prestato la massima attenzione al restauro accurato di tutto ciò che il tempo ha fatto pervenire sino a noi, dall'altro si è occupato di introdurre soluzioni tecnologiche che oggi consentono di svolgere al meglio tutte le funzioni cui l'edificio è destinato.

Oggi la struttura è in grado di accogliere diversi tipi di eventi come:

Meeting aziendali / Cerimonie / Private party / Aperitivi / Pranzi e cene da 10 a 300 persone.

Lo scenario è quello suggestivo e affascinante di una antica corte con archi a ogiva da cui si accede alle sale storiche che hanno mantenuto gli originari affreschi e i soffitti a cassettoni.
Il palazzo offre l’opportunità di scegliere tra le innumerevoli sale storiche, diverse tra loro per stile, colori, capienza, ed epoche storiche.
In particolare la Sala del Teatro e la Galleria delle armi costituiscono delle cornici uniche nel loro genere.
Per tutti quegli eventi che necessitano un ambiente elegante e dal sapore storico pur senza rinunciare ai confort e alle attrezzature più moderne,Palazzo Trecchi si propone come la cornice ideale.

da palazzotrecchi.it



lunedì 19 ottobre 2015

PALAZZO RAIMONDI a CREMONA

Un interessante edificio da conoscere a Cremona è PALAZZO RAIMONDI.
Situato in Corso Garibaldi, 178, lungo la classica passeggiata nel cuore del centro storico di Cremona, è ubicato nei pressi di Piazza Sant'Agata, dove si erge l'omonima Chiesa e Palazzo Cittanova.
Ospita la Facoltà di Musicologia e Paleografia Musicale (sede distaccata dell’Università degli Studi di Pavia) e la Scuola Internazionale di Liuteria.
Al suo interno è visitabile il piccolo Museo Organologico-Didattico, che espone strumenti antichi e diverse ricostruzioni. Costruito nell'ultimo decennio del Quattrocento è opera dell'architetto Bernardino de Lera, pare su su commissione di Eliseo Raimondi, noto ed apprezzato umanista.
Facilmente individuabile poiché si differenzia molto dai classici palazzi d'epoca della città, prevalentemente costruiti in cotto, Palazzo Raimondi si caratterizza dalla facciata di marmo bianco e rosa, rappresentando così un atipico esempio di edificio del Rinascimento cremonese.
Decorazioni in bugnato
Le decorazioni in bugnato che riprendono lo stile dei palazzi tosco emiliani si inseriscono in una facciata spartita di lesene binate che muovono l'orizzontalità della copertura marmorea bicromica.
Il fondale prospettico dipinto da Giovanni Motta nel 1780 è uno degli aspetti artistici e cromatici di maggiore spicco del cortile annesso, che offre un’illusione di ampliamento dello spazio, in gusto pre-romantico.

da cremonacitta.it