giovedì 20 ottobre 2016

CREMONA ROMANA

Mosaici pavimentali domus del Labirinto rinvenuti in via Cadolini
Della Cremona romana oggi purtoppo rimane ben poco, però, dai resti che sono stati ritrovati, si può evincere come doveva essere suggestiva questa citta. Insieme con la gemella Piacenza, sulle sponde del Po, erano località interessanti e punti di passaggio importanti. L'articolo di Treccani.it a cura di N. Degrassi, un po' datato, ma ugualmente significativo, descrive in modo sintetico e chiaro le vicende della Cremona romana.
    La città fu fondata, come colonia di diritto latino, dai Romani nel 268 a. C., sul luogo di un precedente abitato, e fu uno dei centri fortificati che poterono resistere all'assalto punico e gallico. Scipione nel 218 a. C. vi fece svernare le truppe. Dopo il 191 a. C. fu rinforzata con nuovi coloni; nel 9o a. C. ebbe la cittadinanza e divenne municipio iscritto alla tribù Aniensis. Parteggiò per Bruto, e Ottaviano ripartì il territorio fra i suoi veterani nel 40 a. C.; fu piazza-forte dei Vitelliani nel 69 d. C. e poi saccheggiata e rasa al suolo. Risorse per opera di Vespasiano; assai importante militarmente e commercialmente per il porto sul Po e il transito della via Postumia. A queste notizie storiche non corrispondono ampi ritrovamenti archeologici né epigrafici, anche se la relativa abbondanza di mosaici ci testimonia la ricchezza della città antica. La città moderna conserva ancora il reticolato della primitiva colonia romana; elementi di massicciata stradale antica sono apparsi, tra l'altro, all'angolo di via Verdi e corso Vittorio Emanuele e presso Porta Po. Non rimane però in vista alcun monumento della città romana; le fonti antiche ricordano il Foro e alcuni templi, tra cui quello della dea Mefite. Sembra che l'area a N-E della città antica serbi le tracce di un campo militare permanente. In occasione di lavori edilizî, sono venuti in luce in varie località del centro cittadino resti di edifici con numerosi mosaici pavimentali a variata decorazione policroma, solitamente geometrica, generalmente di ottima fattura. È da ricordare, tra l'altro, il complesso dei mosaici rinvenuti nel 1952 in via Cadolini, appartenente ad un edificio signorile con ambienti termali. Accanto a più comuni decorazioni geometriche, è la rappresentazione di Teseo che uccide il Minotauro, al centro del Labirinto cretese; un'altra sala è pavimentata, di variati, preziosi marmi. Tra gli altri ritrovamenti, va ricordato un complesso di vasi di bronzo trovati in un pozzo romano in via Diaz.
 Museo Civico. - Le collezioni archeologiche del Museo Civico Ala Ponzone, oltre ai mosaici di cui si è detto e ad alcuni pezzi particolarmente notevoli, quali il busto ritratto di Q. Labieno Parthico, probabilmente di ricostruzione, comprendono materiale preistorico e archeologico del territorio cremonese e in particolare di Calvatone (Betriacum): notevole un resto di cassaforte della legione IV Macedonica proveniente da Cremona.
Bibl.: Manca un'opera complessiva. Qualche notizia di topografia della città romana inNot. Scavi, 1908, pp. 309 e 1912, p. 426; in Bollett. Storico Cremonese, 1948-49, Notiziario(Pontiroli). Per il busto di Labieno, C. Albizzati, in Historia, IV, 1930, p. 634; per la cassaforte: Not. Scavi, 1887, pp. 209-221; cfr. Dessau, Inscrip. Lat. Sel., n. 2283.