mercoledì 16 maggio 2018

Palazzo Comunale Castelverde

Il Palazzo sede del Comune si trova nel centro del capoluogo. Si tratta di un edificio di impostazione rinascimentale. Il suo aspetto ha subito, nel corso del tempo, alterazioni e mutamenti. Particolarmente rifatto è l'interno che è stato adattato alle necessità dell'ufficio comunale: rimangono tuttavia della vecchia struttura stucchi, cornici e fregi pregevoli oltre a tracce più essenziali della linea architettonica.
II palazzo fu residenza estiva dei conti Visconti di Marcignana, i quali, fra le altre proprietà, avevano in Cremona la casa signorile dell'ex Collegio Canossiane.
Nel 1711 essi acquistarono a Castagnino il podere Colenghi.
Non si sa se il palazzo fosse anteriore alla loro venuta o se essi stessi lo fecero edificare.
La dimora era circondata da un Grandioso parco: questo particolare induce a farne risalire la costruzione durante il secolo XVIII.


domenica 13 maggio 2018

Duomo di Piacenza: Polittico di legno policromo

L'interno della cattedrale di Piacenza, edificata a partire dal 1122, è magnifico e grandioso. E' diviso in tre navate su poderosi pilastri, con sovrastanti loggette dei matronei.
Dietro l'altare maggiore è situato un imponente polittico di legno policromo.
Si tratta di una splendida opera del 1447 realizzata dall'intagliatore Antonio Burlengo e dal doratore Bartolomeo da Groppallo.

SANTO SEPOLCRO a Piacenza: una Basilica da scoprire


Un monumento di notevole architettura, da visitare a Piacenza, è la Basilica di San Sepolcro. L'edificio sacro si trova in Via Campagna a pochissima distanza dall'altra, più famosa, Basilica di Santa Maria in Campagna. Entrambe le chiese sono state progettate dall'architetto piacentino Alessio Tramello.
La Basilica del Santo Sepolcro fu eretta nel 1055, come abbazia benedettina con annesso convento, per ospitare i numerosi pellegrini che percorrevano la Via Francigena, la grande arteria romanica che portava da Canterbury a Roma, passando anche per Piacenza. Abbandonata dai Benedettini, la Basilica fu acquisita dai monaci Olivetani nel 1484, e ricostruita tra il 1488 e il 1520, su disegno del Tramello, seguace del Bramante. Il complesso venne chiuso dai decreti napoleonici del primo Ottocento e passò nel 1817 agli Ospedali Civili. Il tempio fu riaperto al culto del 1903.
La facciata, imponente e severa, è spartita da sobri contrafforti e mostra una forte verticalità, accentuata dal timpano centrale sopraelevato. Il portale seicentesco conserva – al centro del frontone spezzato – l’emblema degli Olivetani.
Attiguo alla chiesa è l’ex monastero degli Olivetani, ora inglobato nell’ospedale civile. Il fabbricato racchiude un piccolo chiostro, costruito alla fine del Quattrocento, con portico terreno e decorazioni in cotto, e un cortile più ampio caratterizzato da colonne in granito e aperture a bifora. Sembra che colonne e capitelli siano opera dello scalpellino milanese, Donato Mandelli (morto nel 1510), ricordato come collaboratore del Tramello.