In questa occasione si intervenne anche sulla facciata, inserendovi un rosone a sostituzione di una precedente apertura trifora, decorando a mosaico le tre monofore poste nella parte terminale della facciata a capanna, e chiudendo i due accessi posti ai fianchi del portale mediano. Uscendo dalla cappella, e varcando una porta collocata in fondo alla navata destra, si attraversa la sagrestia raggiungendo il chiostro dell'antico convento dei domenicani, oggi solo parzialmente sfuggito alla rovina del tempo. (da marcostucchi.com)
lunedì 18 giugno 2018
San Giovanni in Canale a Piacenza
La basilica di San Giovanni in Canale è un tempio fondato nel 1220 dai Domenicani. Intitolata inizialmente a S. Giovanni verrà poi detta in Canale a ricordo dei canali che un tempo alimentavano gli orti e azionavano i numerosi mulini della zona. Intorno al 1522 la chiesa fu sottoposta a intense modifiche, forse attuate dall'architetto Tramello che comportarono l'arretramento della parte absidale, la copertura a volte del soffitto (in origine a capriate) e aggiunte decorative sulla facciata. Durante il XVII e il XVIII secoli si abbellirono le pareti interne con stucchi e nel 1730 Giuliano Mozzani realizzò un nuovo altare maggiore. Agli inizi del XIX secolo fu poi eretta in fondo alla navata sinistra, la vasta cappella del Rosario, su disegno dell'architetto Tombae con la consulenza di Antonio Canova. Espulsi i domenicani il complesso subì nel corso dell'Ottocento, alterne fortune che influirono negativamente sulle sue strutture. Nella prima metà del nostro secolo comunque, operazioni di restauro provvidero definitivamente al recupero delle originarie sagome gotiche e rinascimentali.
In questa occasione si intervenne anche sulla facciata, inserendovi un rosone a sostituzione di una precedente apertura trifora, decorando a mosaico le tre monofore poste nella parte terminale della facciata a capanna, e chiudendo i due accessi posti ai fianchi del portale mediano. Uscendo dalla cappella, e varcando una porta collocata in fondo alla navata destra, si attraversa la sagrestia raggiungendo il chiostro dell'antico convento dei domenicani, oggi solo parzialmente sfuggito alla rovina del tempo. (da marcostucchi.com)
In questa occasione si intervenne anche sulla facciata, inserendovi un rosone a sostituzione di una precedente apertura trifora, decorando a mosaico le tre monofore poste nella parte terminale della facciata a capanna, e chiudendo i due accessi posti ai fianchi del portale mediano. Uscendo dalla cappella, e varcando una porta collocata in fondo alla navata destra, si attraversa la sagrestia raggiungendo il chiostro dell'antico convento dei domenicani, oggi solo parzialmente sfuggito alla rovina del tempo. (da marcostucchi.com)
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