sabato 21 marzo 2015

Cabrino Fondulo con il Papa e l'Imperatore sul Torrazzo di Cremona


CABRINO FONDULO (1370 - 1425) è stato un interessante personaggio storico del Cremonese.
Conte di Soncino e marchese di Castelleone.
Signore di Cremona, Soresina, Robecco d’Oglio, Piadena, San Giovanni in Croce, Castelnuovo Bocca d’Adda, Maccastorna, Fidenza, Pizzighettone, Casalmaggiore, Castelleone e Gabbioneta.
Brevemente la sua biografia si può leggere su Treccani.it che sinteticamente ne tratteggia la sua figura:
"Capitano di ventura al servizio di Ugolino Cavalcabò, Signore di Cremona, contro i Ghibellini; approfittando della discordia tra questo e il nipote Carlo Cavalcabò, si impadronì della città (1406).
Ottenne, dai Visconti, il titolo di conte di Soncino (1408), nonché la nomina a vicario imperiale in Cremona e la conferma del titolo di conte di Soncino, col marchesato di Castelleone (1413), dall'imperatore Sigismondo, che accolse magnificamente nella sua città insieme all'antipapa Giovanni XXIII.
Sotto la minaccia di Pandolfo Malatesta, si piegò ai Visconti accettando da essi l'investitura di conte di Cremona (1415).
Accordatosi poi col Malatesta, tentò di ribellarsi al dominio visconteo, ma dopo un assedio del Carmagnola fu costretto a cedere la città, conservando solo Castelleone (1420).
Accusato di tradimento, fu fatto decapitare da Filippo Maria Visconti."
Dunque una vita intensa e drammatica piena di colpi di scena.
Ho ritrovato su Provincia.it una ristampa di un numero del 1961 dove si parla dell'incontro di Cabrino con il Papa e l'Imperatore a Cremona.
Il pensiero, in quel momento, che frulla nella testa a Cabrino è quello di buttare entrambi, Papa e Imperatore, giù dal Torrazzo, un evento che avrebbe potuto cambiare il corso della storia....
...Nel dicembre convenivano a Lodi (per ragioni politiche e religiose da risolversi successivamente al Concilio ecumenico di Costanza) invitati da Giovanni Vignati che chiedeva protezione contro il Duca di Milano, il Papa Giovanni XXIII e l'Imperatore Sigismondo di Lussemburgo. 
Erano giunti con un gran seguito di cardinali e di principi e qui rimasero circa un mese raggiungendo poi Cremona dove erano attesi da Cabrino. 
La precisa dato in cui il Papa e l'Imperatore siano arrivati né quando poi ripartirono, è incerta. 
Lo storico Agnelli accertò la partenza da Lodi il 3 gennaio 1414, il Campi il 13 e sembra che questa data sia l'esatta, sebbene un altro storico accenni ad una sosta fatta dal Pontefice di un giorno ed una notte nella Rocca di Castelnuovo Bocca d'Adda. 
Il congresso, iniziato a Lodi, terminò a Cremona portando a termine progetti e trattative. 
Per otto giorni Giovanni XXIII e Sigismondo di Lussemburgo si trattennero. 
L' Imperatore aveva osservato con curiosità il gran numero di torri che si ergevano al sommo delle chiese ed anche da non pochi palazzi cittadini, ma maggiormente l'aveva colpito l'imponente mole del Torrazzo ergentesi sulla piazza maggiore e di fianco al Duomo. 
Cabrino, venuto a conoscenza di ciò, nel numero dei banchetti offerti ai due coronati che in quel tempo erano definiti i Capi dell' Europa Cristiana, incluse quello che doveva avvenire sul ciglione dell'ammirato Torrazzo e ciò fu accettato degli augusti ospiti.
Nella salita che non è facile ma neppur tanto faticosa, Cabrino ha poche parole coi convitati. 
Sulla sua fronte si disegnano rughe perché un pensiero lo tormenta: 
« Buttarli giù... è tanto facile. Un'occasione come questa non mi capiterà più... Due urli due tonfi... due corpi sfracellati sul lastrico . Scendere giù nella piazza... chiamare i miei a raccolta .. correre a Milano... il Ducato nelle mie mani... Tutta I' Italia mia L'attenzione di tutta I' Europa su di me... ».


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