Da scoprire presso la Chiesa di San Pietro è anche l'antico refettorio del Monastero dove vi è lo stupendo affresco della moltiplicazione del pani e dei pesci di Bernardino Gatti, detto il Soiaro.
L'opera è stata eseguita tra il
1549 e il 1552 su commissione dell’abate Colombino Ripari.
L’affresco,
lodato già nelle fonti più antiche, rappresenta ben 226 figure e mostra
evidenti riferimenti al classicismo romano di inizio Cinquecento.
Di
grande effetto sono gli imponenti angeli che sovrastano l’intera scena e
gli intensi ritratti a cui forse non fu estranea la cremonese Sofonisba
Anguissola, allieva del Gatti a partire dal 1549.
Sulla parete di
fronte, sempre nel refettorio, si trova il grande dipinto - un tempo sulla controfacciata della
chiesa - risalente al XVII secolo, raffigurante un episodio della vita
di San Bernardo di Mentone, opera di Jacopo Ferrari.
Merita un cenno
anche la pala con i “Dottori della Chiesa che discutono della SS.
Trinità” di Andrea Mainardi detto il Chiaveghino (1602), originariamente
posta sul quarto altare di sinistra della chiesa. Di ignota provenienza
è la piccola pala sagomata attribuita a Giacomo Guerrini (1746) che
ritrae un santo francescano.
Un ambiente che merita di essere visto peccato che non sia aperto al pubblico...
Nessun commento:
Posta un commento